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13 maggio 2013

Romeosaurus, un nuovo mosasauride italiano

Esemplare riferito di Romeosaurus custodito al Museo di Paleontologia e Preistoria di Sant'Anna d'Alfaedo
Continua la serie di nuovi studi e rivalutazioni dei rettili mesozoici italiani!
I mosasauri sono grandi squamati marini comparsi all'inizio del Cretacico Superiore (circa 95 milioni di anni fa) ed estinti alla fine del periodo, che presentano arti modificati in pinne non più atte alla locomozione fuori dall'acqua. Sebbene ci sia consenso sulla monofilia dei mosasauroidi, è controverso se l'evoluzione delle pinne e delle corrispondenti modifiche nei cinti siano comparse una sola volta nei mosasauroidi oppure due volte (e, pertanto, se la condizione 'mosasauriana' sia polifiletica in Mosasauroidea).
In Italia, resti di mosasauroidi sono noti dalla metà dell'XIX secolo. Recentemente, sono stato a Padova per questioni legate ad un fossile che sto ristudiando, e ne ho approfittato anche per osservare alcuni di questi primissimi fossili mosasauriani scoperti nel nostro paese, descritti più di un secolo fa da DeZigno (una serie di denti). Un cranio, scoperto in Appennino Emiliano alla fine del XIX secolo e interpretato come un Metriorhynchidae (e battezzato "Capelliniosuchus"), è stato riconosciuto come cranio di Mosasauridae solamente nel 1989. Recentemente, ho potuto osservare questo esemplare, che, a quanto mi risulta, è in fase di ristudio, quindi mi astengo dal parlarne, per non scavalcare il lavoro dei colleghi che se ne stanno occupando.
I resti meglio conservati di mosasauri italiani provengono, comunque, dal Veneto: si tratta di scheletri parzialmente articolati che attendevano da circa mezzo secolo una dettagliata descrizione, avvenuta di recente. Palci et al. (2013) descrivono questi resti di mosasauroidi dalla metà del Cretacico Superiore dei Monti Lessini ed istituiscono un nuovo genere (e due specie): Romeosaurus (con le specie R. fumanensis e R. sorbinii). Le due specie di Romeosaurus si differenziano per la forma del frontale, il numero dei denti e l'ornamentazione delle corone dei denti.
Come ho scritto prima, l'origine degli adattamenti strettamente marini nei mosasauri è incerto: se si assume che l'origine delle pinne sia avvenuta due volte indipendentemente (un'ipotesi che, a mio avviso, richiederebbe un test filogenetico molto più dettagliato di quelli proposti finora), essa caratterizzarebbe due linee: quella Russellosaurina e quella Mosasaurina. L'analisi di Palci et al. (2013) colloca Romeosaurus alla base della radiazione russellosaurina.

Bibliografia:
Palci, A.; Caldwell, M. W.; Papazzoni, C. A. (2013). A new genus and subfamily of mosasaurs from the Upper Cretaceous of northern Italy. Journal of Vertebrate Paleontology 33(3): 599-612.

3 commenti:

  1. Queste sono le news che più mi fanno piacere :)
    Simone

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  2. Una piccola domanda:
    In base a che cosa ,quando si istituisce un nuovo taxon, lo si attribuisce allo stesso genere di un altra taxon e si cambia solo l'epiteto invece che istituire sia un nuovo genere sia un nuovo epiteto?

    Grazie.

    Giulio.

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  3. In base a come è tarato il genericometro di chi istituisce il taxon.
    http://theropoda.blogspot.it/2009/04/saurophaganax-il-genericometro-di-holtz.html

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